"Io non credo alla bisessualità" disse lei


Qualche anno fa, quando frequentavo la facoltà di psicologia (forse era il primo anno o forse il secondo) e stavo tornando a casa dopo una giornata particolarmente lunga, ero in treno con due miei compagni di corso - maschio e femmina Dio li creò - e un'altra ragazza, che conosceva la mia compagna e s'era aggregata. Si parlava di sesso. La mia compagna diceva che, se lei, in una relazione eterosessuale, avesse tradito il suo fidanzato con una donna, allora non ci sarebbe stato nulla di male, perché lo avrebbe fatto solo per provare il sesso con una donna: id est, non sarebbe stato un vero tradimento. In altre parole lei, eterosessuale, non si innamorerebbe mai di una donna. Ma se il suo fidanzato fosse andato con un uomo allora lei lo avrebbe lasciato. Le chiedo perché, dato che, seguendo il suo ragionamento, anche lui avrebbe potuto andarci solo per provare il sesso... e allora non sarebbe stato tradimento.
"Perché perderebbe di virilità" mi spiega la mia compagna*.

Stacco. Qualche anno dopo, alla festa di compleanno della stessa compagna, chiacchiero di discriminazione con una sua amica. Lei mi chiede, dall'alto della mia laurea in psicologia, un parere sui bisessuali. Perché "Io non credo alla bisessualità" dice. 
Non so cosa intenda con esattezza, se per lei siano solo degli "indecisi" oppure se mentano a loro stessi e al mondo per non dover riconoscere la propria omosessualità tout court, perché per parte mia la pazienza è poca e chiudo in fretta la discussione. "Eppure esiste". 
Con me, tra l'altro, casca pure male, dato che dubito piuttosto dell'esistenza di un'eterosessualità pura o di un'omosessualità pura**... anche se certo non mi sognerei mai di negare che moltissime persone abbiano un genere sessuale di preferenza.

Stacco. Fuori dall'università, un'altra mia compagna dice che secondo lei non esistono davvero i bisessuali, che sono solo persone indecise e che dovrebbero far pace con loro stesse e dichiararsi od omosessuali od eterosessuali. Io inizio ad arrabbiarmi sul serio: mi sembra che la discriminazione che una volta si riservava agli omosessuali, ora che il politically correct l'ha resa quasi vergognosa da esprimere in pubblico, la si rivolga alla categoria più debole e meno rappresentata nel dialogo dei media, e cioè i bisessuali. Prima, in fondo, si sosteneva ridacchiando che gli omosessuali non avessero ancora trovato la donna o l'uomo giusti. Provo a spiegare alla mia compagna che ha torto, utilizzando il classicissimo paragone, peraltro semplificante, del dolce e del salato a tavola: c'è a chi piace l'uno e c'è a chi piace l'altro, ma nessuno sostiene che quello a cui piacciono entrambi sia un indeciso. Sembro convincerla.

Ultimo stacco. Pochi giorni fa sono a cena con una mia amica (che non ha niente a che vedere con quelle precedenti). Di nuovo si parla di bisessualità.
"Io non andrei mai con un bisessuale" mi spiega. "Perché fare l'amore con un uomo ai miei occhi ti squalifica".
"Ma tu fai l'amore con gli uomini" le faccio notare. "Questo ti rende una persona meno degna di amore?"
Stavolta non svicolo più: affrontiamo la cosa. Le espongo la mia teoria. La verità è che, quando un uomo si fa penetrare, esattamente come si fa penetrare una donna, "scade" dal livello di uomo a quello - per l'appunto - di donna. E tutta la nostra società ci insegna che la donna è inferiore all'uomo. Ed è estremamente triste che siano proprio le donne, nella mia esperienza, a farsi poi un problema ad andare con un uomo che è "sceso" al loro livello, cioè che come loro si sia fatto penetrare da un altro uomo, perché significa che hanno interiorizzato così bene il patriarcato da considerare il proprio modo di fare l'amore come inferiore al modo del maschio eterosessuale, e anzi una macchia per l'eventuale uomo che lo pratica. Al che si aggiunge il fatto che condannare l'uomo che esce dallo stereotipo di genere equivale a preservare gli stessi stereotipi, rafforzando il patriarcato, o, se volete, il maschilismo tossico. 

Forse è in ballo anche un altro meccanismo (che si affianca al precedente, dove l'uno riguarda le preferenze sessuali e l'altro l'esistenza dell'orientamento bisessuale). Quando si parla di omosessualità, forse molte persone non capiscono davvero che si sta uscendo dall'idea binaria del sesso. Tanto che, una delle domande tipo è "Chi fa il maschio e chi la femmina?". Si sta cioè adattando una forma mentis eterosessuale cambiando il genere sessuale di una delle due persone. Con la bisessualità non si può più fare. Per questo tanti pensano che i bisessuali non esistono.

_____
*A onor del vero, oggi il suo parere sulla bisessualità è cambiato parecchio, ed è fortunatamente molto più inclusivo.
**Lo asseriscono tra l'altro parecchi studi e quella mitica frase di Trainspotting: "Se volete il mio parere siamo eterosessuali per approssimazione, non per scelta. È solo una questione di chi ci tira".

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