Cent'anni di terra desolata
Thomas Eliot è stato il primo poeta che io lessi al di fuori dell'obbligo scolastico. Ebbe un impatto notevole su di me e su come oggi interpreto la poesia - certo, un impatto ancora maggiore lo ebbe su tutta la letteratura occidentale novecentesca e non solo. Non ricordo perché, ma il primo lavoro suo che lessi fu Gli Uomini Vuoti (The Hollow Men); e infatti, per me, esso mantiene una certa priorità rispetto a Prufrock, ai Quattro Quartetti e alla Terra Desolata (The Waste Land).
Proprio quest'anno, a ottobre, ricorre il centenario della pubblicazione della Terra Desolata. Per festeggiarlo, vi propongo alcune letture che credo valga la pena ascoltare.
La prima è di Bob Dylan, giusto un estratto dal poemetto. Ammetto di trovarla molto divertente: il peso che Dylan dà alla fine del verso (April is the cruellest month, breeding | Lilacs out of the dead land, mixing) è qualcosa di inaspettato ed esilarante.
La seconda è una lettura interpretativa di Jeremy Irons ed Eileen Atkins, forse la migliore tra queste proposte; e la terza è...
... la lettura di sua propria voce di Thomas Stern Eliot, che riesce a conferire uno splendido tono cantilenante ai suoi versi (anche se la sua voce trema, e il suo francese ha qualcosa di comico).
Ci sono state letture che avrei voluto ascoltare, o linkarvi, come quella di Benedict Cumberbatch, o quella, ancora di là da venire, di Ralph Fiennes. Come BONUS, però, vi linko una lettura di Viggo Mortensen. Eliot era americano prima di essere naturalizzato inglese (nel 1922 era ancora formalmente americano). Tenetelo a mente, quando ascolterete La Terra Desolata letta con accento americano.
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