Ritratto dello scrittore da giovane

[...] Il gusto di Coleridge, in un certo periodo della sua vita, lo portò prima a leggere avidamente un particolare genere di libri, e poi a scegliere e accumulare da tali libri alcuni tipi di immagini. E direi che la mente di ogni poeta sarebbe personalmente magnetizzata nello scegliere in maniera automatica fra le sue letture (da giornali illustrati e romanzi di terz'ordine, in verità, come da libri seri, e forse meno da opere di natura astratta, sebbene anche queste possano essere di nutrimento per certe menti poetiche) il materiale - un'immagine, una frase, una parola - che può essergli utile più tardi. E la selezione continuerebbe a esistere per tutta la sua vita sensitiva. Può essere l'esperienza di un bambino di dieci anni, di un ragazzetto che curiosa nell'acqua di mare di una pozza nella roccia e scopre per la prima volta un anemone marino: questa semplice esperienza [...] potrebbe restare sopita nella sua mente per vent'anni, e riapparire trasformata in un contesto poetico carica di una grande intensità immaginativa.

[T.S. Eliot, The Use of Poetry and the Use of Critism]

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