È da un po' di tempo che non dedico un articolo intero a un solo libro. Ma ho appena finito di leggere Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro e vorrei parlarvene. Ecco, vi riporto la quarta di copertina della mia edizione (Einaudi): La prima settimana di libertà dell'irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. Stevens ha attraversato l'esistenza spinto da un unico ideale: quello di rispettare una certa tradizione e di difenderla a dispetto "degli altri e del tempo". Ma il viaggio in automobile verso la Cornovaglia lo costringe ben presto a rivedere il suo passato, così tra dubbi e ricordi dolorosi egli si accorge di aver vissuto come un soldato nell'adempimento di un dovere astratto senza mai riuscire ad essere se stesso. Si può cambiare improvvisamente vita e ricominciare daccapo? La quarta di copertina non rende giustizia al romanzo, e anzi...
Eccovi una confidenza. Non è nulla di imbarazzante: è solo che il mio regista preferito è Sergio Leone e che il mio film preferito è C'era una volta in America . La locandina di C'era una volta in America In questo articolo cercherò di fornire una spiegazione più o meno soddisfacente di due problemi ancora irrisolti di questo film: il rapporto tra Max e Noodles - i protagonisti, per chi non lo sapesse - e il mistero della scena finale. Il secondo, per quanto ne so, è del tutto originale; ma nel caso mi sbagliassi, vi prego di segnalarlo tra i commenti. Attenzione che l'articolo è pieno di spoiler: se ne sconsiglia la lettura a chi non ha visto il film. MAX E NOODLES Che il rapporto tra Max e Noodles vada ben oltre l'amicizia è una faccenda chiara a tutti. Quelli che osano direbbero che si tratta di un rapporto omoerotico platonico; e sarebbero assolutamente nel giusto. Quelli che osano un po' di più (e io sono tra questi) direbbero che Max ha una ...
Ho completato la seconda avventura di Lupo Solitario * . Della prima avevo parlato qui , perciò, se ancora non l'avete letta, sapete cosa fare. Com'è andata? Diciamo che è andata bene. Alla fine de I Signori delle Tenebre il mio Lupo Solitario era un giovane Iniziato Kai, imbevuto di misticismo e di filosofia marziale, interessato alla giustizia e alla morale e convinto che il combattimento fosse sempre l'ultima risorsa di un cavaliere, ma una risorsa nientemeno. Fedele all'immagine che aveva di sé stesso, all'inizio di Traversata Infernale (ho per così dire livellato, dopo la prima avventura, e ora sono un Aspirante Kai) avevo acquisito la mia sesta Disciplina Kai, lo Psicoschermo, barriera mentale e fisica che mi avrebbe protetto dalle abilità Psicolaser dei miei nemici. Scusate, ho iniziato a parlare in prima persona, ma va bene così: l'effetto di immersione è, come sapete, essenziale alla buona riuscita di un librogame. Le Discipline Kai sono le ab...
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