Ho anche il canale Instagram, ve'

È già da un po' che lavoro su Instagram (si fa per dire, si fa per dire). Una volta su questo blog c'era la rubrica, molto carina a mio parere*, Vivere (d)i libri, ove postavo brevi pareri sui libri che avevo appena letto, a tre per volta. Ora questo lo faccio su Instagram: una foto, qualche riga, e via sul social del momento. Il nome? Rossi Lettori. Cercatelo e iscrivetevi. Non mi spiace far pubblicità qui di quell'altro canale, un po' perché son tutti canali miei, un po' perché là faccio pubblicità per il blog. Un approccio sinergico.


Ora, vale per Rossi Lettori quello che si era detto illo tempore per Vivere (d)i libri: che non tutti i libri che leggo li posto. Ad esempio, in queste ultime due settimane ho letto molto teatro: Il Bugiardo di Goldoni, la Mirra di Alfieri (l'ho riletta, in realtà, dato che l'avevo già letta sei o sette anni fa), e il libretto del Don Giovanni di Da Ponte per l'opera di Mozart. Sul fronte fumettistico ho letto il quarto volume di Lobster Johnson di Mike Mignola et al., Memorabilia di Sergio Ponchione, e Plutona del mio ormai caro Jeff Lemire. Tutte queste cose ve le consiglio caldamente - a parte forse Memorabilia, che consiglio tiepidamente ma pur sempre lo consiglio. Di questo però non vedrete niente sul mio canale. Il fatto è che sono pigro, e non riesco a curare giornalmente l'Instagram - cosa che invece si dovrebbe fare, e che mi riesce più facile per il mio social preferito, l'intramontabile Facebook, su cui volentieri passo sempre un po' di tempo.

Un'altra nota, e scusate se questo articolo ha assunto un tono apologetico, per non dire paraculo. Io non faccio foto particolari, con composizioni, e le fragole da una parte, e se posto un'immagine della Recherche devo abbinarla con una madeleine o sennò come fanno a sapere che so di cosa parlo? A me quelle foto lì fanno venire il male, e anzi il sospetto che l'autore non l'abbia neanche aperto il libro, e che fosse interessato solo alla bellezza dell'oggetto-libro (che non è secondaria, per carità) e allo status di lettore incallito. Io i libri li fotografo solo dopo averli letti, e sono spesso sgualciti, un po' piegate le copertine, poveracci, me li porto dietro nella tracolla e sono alla mercé degli eventi. A ciò si aggiunga che la luce in casa mia è quel che è, sono al terzo piano ma sotto è più luminoso, e che i filtri li scelgo un po' di stomaco, diciamo anche a casaccio. Ma, ecco, sono libri vissuti. Libri da trincea. E le opinioni che scrivo sono opinioni date con cognizione di causa. 
Insomma, scusate se mi permetto di fare un po' l'arrogante per una volta, è un Instagram per chi legge davvero i libri, non per chi vuol solo farsi un vanto**.




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*Che è poi l'unico parere che conta su questo blog.
**Nulla da rimproverare a chi legge molti libri ed è anche capace di fare composizioni artistiche per Instagram, ma frequentando un po' quel mondo l'impressione è che queste persone siano di numero scarsissimo.

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