Boccaccio pubblicitario

Mi è capitato sotto gli occhi, non ricordo più dove, un riferimento a quella cara vecchia pubblicità, avete presente? che è passata alla storia come la pubblicità del "Buonaseraaa".


Un capolavoro assoluto, anche se poi nessuno ricordava cosa pubblicizzasse e la traccia mnemomica a lungo termine si limitasse a un semplice e oraziano "Cogli l'attimo".
Perché questa pubblicità è così ben riuscita, almeno da un punto di vista dell'intrattenimento (un po' meno da quello della FIAT)? Perché è una novella, niente più e niente meno (espandendola; si può dire - ed è stato detto - che ogni atto comunicativo implica un atto narrativo, nel senso che invita ad attualizzare una fabula), e di quelli che da secoli piacciono agli italiani: una novella pruriginosa. Insomma, non giriamoci attorno, una che parla di sesso.
M'è venuto in mente, giocoforza, il Boccaccio, che di novelle simili ne aveva scritte un certo numero: un nobile giovinetto mette gli occhi su una fascinosa dama, perlopiù già spostata, e quando trova l'occasione giusta riesce a portarsela a letto. Ché Boccaccio, si sa, in testa aveva solo una cosa, e meno male. Ma con una nota a margine su alcune novelle.


Tra le dieci giornate quelle più memorabili sono quelle che hanno temi che permettono di parlar d'astuzie, d'industrie, e in genere le novelle che mettono in mostra l'intelligenza del protagonista (o viceversa la sua stupidità, come quelle del ciclo di Calandrino). Ma in queste, quando si parla d'amore, per il lettore moderno è spesso un godimento peccaminoso, nel senso che si gioisce di ciò che non si dovrebbe*, perché non è raro che la donna sia conquistata con raggiri, o convinta a suon di parole, e se va bene ha un ruolo totalmente passivo, da tirarla a letto non dico per i capelli ma quasi, e se va male la si stupra e arrivederci, meglio chiedere scusa che chiedere permesso. Ho qui sotto gli occhi, per l'appunto, la sesta novella della terza giornata (nella quale si cagiona di chi alcuna cosa molto desiderava con industria acquistasse o la perduta recuperasse), e sembra peggio di un episodio di How I met your mother con Barney Stinson. Nel senso che c'è un limite alle bugie che si possono dire a qualcuno per portarselo a letto, dopodiché è raggiro, si va nel penale, è vero e proprio stupro**.
Ma ecco che questa pubblicità, perla tra le pubblicità, corona d'umorismo e sì, nel suo piccolo anche di femminismo, non ha nessuno degli zoppicamenti di un Boccaccio (scusabile) o di uno Stinson (lui no). Possiamo fare un esperimento mentale e scopriremmo che i ruoli dei personaggi si possono invertire senza causare scossoni all'intreccio, che è l'optimum. Infatti è la moglie che, sua sponte, libera anzi liberissima, decide di concedersi al primo che incontra; e l'astuzia del nostro eroe è solo quella di prendere coraggio e aspettarla fuori dalla porta. Si riconosce l'essere proattiva alla donna, si mantiene il rapporto sessuale al centro della storia, come motivazione dell'eroe, e si eliminano raggiri o forzature da parte dell'uomo su una donna che, all'inizio, si sottrae, ma sappiamo come sono le donne (questo sembra dirci tanta letteratura, tanto cinema soprattutto comico): le devi un po' obbligare, e poi son contente anche loro.
Insomma, questa era una pubblicità che parlava di sesso, che è un argomento spesso tabù o di cui si parla male, con imbarazzo o all'opposto con machismo; e lo fa in maniera intelligente, ovviamente solo per strapparci una risata, e con una sensibilità tale che non gli si può proprio fare nessun appunto.

Sia chiaro che in questo articolo non sostengo che sia meglio smettere di leggere Boccaccio, che è uno dei piaceri della vita, e tanto più perché il suo toscano è trasparente, le sue novelle magnifiche e il suo stile brillante; né tantomeno che questa pubblicità sia meglio del Boccaccio. Dico che Boccaccio bisogna leggerlo con senso storico, e non come un manuale d'istruzioni. Riflettevo anche sulle similarità (dei topic, cioè dei temi, che riguardano l'uomo astuto che cerca di far l'amore con la donna che desidera) e le differenze (queste attribuibili a qualche secolo di distanza, e spero a una maggiore sensibilità odierna nei confronti della donna) tra una novella ideale di Boccaccio e questa piccola e tanto apprezzata pubblicità della FIAT. Metto fin da subito le mani avanti perché su internet hanno tutti il j'accuse pronto.
Anzi leggiamolo, Boccaccio. Leggiamolo ogni volta che possiamo.



_____
*E per il lettore antico la stessa cosa, solo che allora l'immoralità di alcune novelle era attribuita al tema (l'amore carnale), ora lo si può imputare al modo, all'intreccio.
**Prova del fascino particolare che questa novella ha mantenuto, in Italia e all'estero, è l'adattamento che scrisse La Fontaine - che non ho letto -, e l'altro - questo sì ho letto - nelle scialbissime ottave di Giambattista Casti, misteriosamente poeta cesareo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Amleto nella stanza della madre

Una difesa dell'Id quo maius

Avete presente C'era una volta in America?