Tre pensieri da Umberto Eco
FEMMINISMO
È uscito un pamphlet francese, Elementi per una teoria della Jeune-Fille (Bollati Boringhieri, 2003), che vede non solo le varie veline ma in genere le fanciulle che si piegano ai dettami della moda (ombelico scoperto e cose del genere) come vittime di una società che le spinge a vendere forza-seduzione in luogo di forza-lavoro, nuovo oppio dei popoli. Su Panorama Giampiero Mughini recensiva il libro manifestando un gaio scetticismo in quanto, affermava, in fondo queste immagini sollecitano comunque al sogno della bellezza femminile "senza il quale non c'è vita", e concludeva: "Grazie di esistere, o nostre amate narcise." Siccome non sono insensibile al fascino della bellezza muliebre, posso capire la consolazione che Mughini trae da queste visioni. Però si traggono grandi soddisfazioni anche dalla visione di una corrida, ma chi pensa al toro? Il problema non è Mughini, sono le ragazze.
[...] si tratta di impiego di donne-oggetto. Poche storie, se fossero donne-soggetto sarebbero loro a fare le domande, e Amadeus si mostrerebbe alla fine in slip. Invece Amadeus è il garante del pensiero ("No signora, l'ipecacuana non è un rettile centroamericano!") mentre la ragazza è messa lì affinché Mughini, come onestamente ammette, sia grato che esista.
2003
Ecco che cosa sta alla base dell'identità culturale europea, un lungo dialogo tra letterature, filosofie, opere musicali e teatrali. Niente che si possa cancellare malgrado una guerra, e su questa identità si fonda una comunità che resiste alla più grande delle barriere, quella linguistica.
Ma questo senso dell'identità europea, se è certamente fortissimo presso le élites intellettuali, lo è anche presso la gente comune? [...]
2013
In queste settimane prenatalizie è impazzata la polemica sui presepi.
[...] Per quanto riguarda le scuole, anche se il fenomeno [della scomparsa dei presepi] fosse limitato, sarebbe un brutto segno, perché la scuola non deve cancellare le tradizioni ma piuttosto rispettarle tutte. Se vuole far convivere pacificamente bambini di etnie diverse, deve permettere a ciascuno di capire le tradizioni degli altri. Quindi a Natale ci dovrebbe essere il presepio e, nelle ricorrenze importanti per altre religioni o altri gruppi etnici, l'esibizione dei loro simboli e dei loro apparati rituali. Così i bambini sarebbero edotti della pluralità delle varie tradizioni e credenze, ciascuno parteciperebbe in qualche modo alla festa degli altri, un piccolo cristiano apprenderebbe cosa sia il Ramadan e un piccolo musulmano imparerebbe qualcosa sulla nascita di Gesù.
2006
I testi da cui sono tratti questi (utili) pensieri sono apparsi per la prima volta nella rubrica La Bustina di Minerva, che Eco ha curato per molti anni sulle pagine de L'Espresso, per poi essere ristampati nella raccolta Pape Satàn Aleppe del 2016.
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