I meglio articoli (Dicembre 2015 - Febbraio 2016)

La rubrica che si apre con titoli epici!
Se siete dei novizi, per sapere di cosa tratta questo rubrica a uso interno del blog, vi rimando a questo link. E per le scuse, dovute, riguardo gli aggiornamenti del blog, a quest'altro. Adesso vi aspetto finché non avete finito di leggerli. Magari mi faccio un tè. Sfoglio una rivista, leggo qualche articolo.  Le parole crociate. Costruisco un tappeto volante e volo fino in Messico a fare una vita da nababbo. Fatto? Bene, adesso possiamo andare avanti. Ecco i meglio articoli di questo blog, scritti nel periodo tra dicembre e febbraio:



                              

Era da mesi che volevo scrivere questo articolo, ma ogni volta rimandavo. Per la parte psicologica del blog, infatti, pur nello stile stupidero che mi ero imposto, cercavo di fornire esclusivamente dei dati verificabili; il discorso che ho fatto in questo articolo, invece, è più uno sviluppo personale a partire dal lavoro di Kohlberg e di Bandura. E il discorso sul crocifisso in classe era delicato. Ma poi, questo è un blog personale.



L'articolo in cui finalmente parlo del mio film preferito, ed espongo una teoria che mi frullava per la testa da qualche anno. Una teoria che ha anche il pregio di essere originale, per quanto ne so.
L'articolo in sé non ha avuto un gran successo di pubblico, ma, possiamo dire, lo ha avuto di critica: a fianco di visualizzazioni non eccezionali, ho ricevuto molti complimenti in privato. Un articolo, mi è stato detto, degno di finire in un libro di cinema! OH-OH-OH *sorride imbarazzato*!


Il dipinto, di George Frederick Watts,
non raffigura Lancillotto ma suo figlio, Galahad
Il primo racconto pubblicato sul blog. Eh sì, perché mi sono finalmente deciso a considerare questo blog uno spazio personale - come infatti dovrebbe essere - da riempire con cose mie, finché c'entrano con la psicologia e la scrittura. Questo racconto in particolare l'avevo buttato giù nell'estate del 2015: il ciclo arturiano, quella Materia di Bretagna che parla di Graal, Merlini e tavole dalla dubbia geometria, è una delle mie più grandi passioni.
Una curiosità:  il titolo è una kenning (per farla brevissima, una metafora in uso presso i poeti scaldi. Alle kenningar spero di dedicare un articolo in futuro) che significa, semplicemente, "guerriero".


Finiti i meglio articoli (stavolta non ce n'erano poi molti tra i quali scegliere), prima di chiudere questo spazio, eccovi un paio di note. La prima: l'articolo "Cinefumetti", scritto di getto e pubblicato altrettanto rapidamente, è stato cancellato in un raro momento di lucidità. Chi dovesse seguire i link sparsi sull'internetto troverà la pagina mancante. Meglio per tutti.
La seconda: l'articolo che ha avuto più successo, in questo periodo dicembre - febbraio, è Parlando di Jung e di Sabina Spielrein (1063 visualizzazioni). L'articolo in sé non è malaccio, ma spiace che, pur trattando di psicologia e di cinema quanto "Avete presente C'era una volta in America?", quest'ultimo abbia ottenuto un successo molto più risicato. Anche se si tratta di un articolo di gran lunga più interessante.

A oggi, il numero di visualizzazioni sul blog è di circa 12000. Non vi dirò di aspettare un mese per il prossimo appuntamento, perché non so quando sarà: suppongo quando avrò messo da parte abbastanza articoli per stilare una nuova classifica. #Ciaone!

Commenti

Post popolari in questo blog

Che schifo, la tripofobia!

L'autore di Waverly è lieto di presentarvi: Ivanhoe

Una difesa dell'Id quo maius