La citazione di seguito è tratta da Riflessioni sulla bibliofilia di Umberto Eco, volumetto in edizione numerata delle Edizioni Rovello (2001). Io lo posseggo perché è stato ristampato all'interno de La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, seconda edizione, sempre in edizione numerata e sempre per i tipi delle Edizioni Rovello. Quanto a me, che posseggo una piccola ma fiera bibliotechina, mi è capitato di incontrare persone che mi chiedessero (e ce ne sono state!) "Ma li hai letti tutti, questi libri?". Io allora rispondo come Borges, che qualunque persona che possiede una biblioteca si sente colpevole di non conoscerla tutta. Eco affronta il problema... diversamente.
Naturalmente il bibliofilo, anche e specie colui che colleziona libri contemporanei, è esposto all'insidia dell'imbecille che ti entra in casa, vede tutti quegli scaffali, e pronuncia: "Quanti libri! Li ha letti tutti?" L'esperienza quotidiana ti dice che questa domanda viene fatta anche da persone dal quoziente intellettivo più che soddisfacente. Di fronte a questo oltraggio esistono, a mia scienza, tre risposte standard. La prima blocca il visitatore e interrompe ogni rapporto, ed è: "Non ne ho letto nessuno, altrimenti perché li terrei qui?" Essa però gratifica l'importuno solleticando il suo senso di superiorità e non vedo perché si debba rendergli questo favore.
La seconda risposta piomba l'importuno in uno stato d'inferiorità, e suona: "Di più, signore, molti di più!"
La terza è una variazione della seconda e la uso quando voglio che il visitatore cada in preda a doloroso stupore. "No," gli dico, "quelli che ho già letto li tengo all'università, questi sono quelli che debbo leggere entro settimana prossima" [...].
La recensione del volume di Eco è disponibile sul mio canale Instagram (insieme a qualche centinaio d'altre recensioni e pareri).
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