Ad Deum qui laetificat juventutem meam

Parto per dieci giorni, dieci giorni altigaudenti, dieci giorni di mare che in realtà sono dieci giorni di lavoro, perché porto i miei ragazzi ai soggiorni. Ecco, quindi per dieci giorni sul blog non ci saranno aggiornamenti. Non lo apro neanche. Prima di partire, nello spirito del blog personale che caratterizzerà quest'estate, quando sarà troppo caldo per parlare di qualunque cosa, voglio fare un po' il punto della situazione, naturalmente la mia. E mi scuso di nuovo con quelli a cui non gliene frega niente, con quelli che, quando aprono Psicologia e Scrittura, vogliono leggere qualcosa di Psicologia o di Scrittura: voi potete giustamente saltare tutto fin dopo l'immagine di Lucy. Da lì vi assicuro che le cose si fanno di nuovo interessanti.

Innanzitutto il lavoro. L'avrete capito, se leggete i miei post, ché qualche accenno c'è stato. Lavoro in un Centro Residenziale per ragazzi disabili ormai da un anno (a tempo pieno), e con ogni probabilità il mio contratto sarà rinnovato per un altro anno ancora. Poi si vedrà. Il lavoro è un lavoro a tratti pesante, che ti porti dietro anche quando vai a casa (è questo è vero all'incirca sempre, nel sociosanitario), ma è un buon lavoro, un dolce fardello, in cui una piccola vittoria vale quanto un mondo, e un mondo non vale una piccola vittoria. Chi sa, capirà. Chi non sa, forse capirà lo stesso.

Poi, la cultura personale. Ahimé, confiteor Deo Omnipotenti et vobis, fratres, che non ho iniziato la scuola di psicoterapia. Ero stato ammesso dopo otto colloqui(!) a una scuola junghiana di Milano, ma a ben pensarci ho deciso di rimandare. Rimandare a lungo, probabilmente. Perché nel frattempo mi sono iscritto alla facoltà di Lettere.
Mi ero sempre detto che, quando avessi trovato un lavoro che me l'avrebbe permesso, mi sarei iscritto a Lettere. Era un sogno e una consolazione: la consolazione per aver preferito la psicologia alla letteratura, appena finito il liceo. L'anno scorso, appena firmato il mio contratto, ho scoperto che stavo dicendo sul serio: avevo la pazienza e la passione per ricominciare daccapo. Che poi tanto daccapo non è, visto che non mi pento neanche dell'altra laurea, e quel che ho appreso grazie ad essa non me lo toglie nessuno. Il lavoro è lavoro di psicologo, la vita è la vita da psicologo, e ringrazio Dio di questo.
Quindi quando parlo di esami, di studio dopo il lavoro, e del tempo che non ho, ora sapete di cosa sto parlando.
E vi dirò, son contento di aver fatto questa scelta. Mi piace studiare, tornare a casa dal lavoro sapendo di avere qualche libro ad aspettarmi, e per la maggior parte del tempo mi piace persino quello che studio. Vediamo dove la cosa mi porterà. Una foglia al vento. Fatemi gli auguri.

Infine, di scrittura (della mia scrittura, ché della vostra se ne parla quando fa più fresco), forse, scriverò in un'altra occasione. Devo avere abbastanza tempo. E abbastanza informazioni. Invece, già domani parto, e ci risentiamo alla fine di giugno.


Un'ultima nota. Psicologia e Scrittura è cresciuta molto in questi due anni e mezzo. Il blog nella sua interezza ha superato le 55000 visualizzazioni (certo, c'è chi se le fa in una settimana, ma per ora questo basta. Oggi 55000 visualizzazioni, domani il mondo. Sul mio impero non tramonta mai il sole). La pagina FB associata ha superato i millecinquecento like. Le interazioni sono un po' bassine, ma almeno so che il mio lavoro arriva a qualche persona, qui e là. E qualcosa significa.
Al ritorno delle vacanze, e qui trattenete debitamente il fiato, aprirò un secondo blog, più strettamente narrativo, anche se con un approccio... particolare, spero. Il blog c'è già, è attivo ma vuoto. Inizio a postarci cose a luglio. Temo sia un pessimo mese per iniziare, ma tant'è, ormai internet ce lo portiamo anche in spiaggia, qualcuno che mi dia un occhio ci sarà. Voi tenetevi pronti all'inaugurazione.
Il blog si chiamerà Jesus Christ Magical Mystery Tour. Il titolo è arbitrario. Mi farete sapere cosa ne pensate.

Buone vacanze, Veri Credenti! Buona estate 2018, e a presto.


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