Ultime note autobiografiche

Quest'estate, sulla pagina FB del blog, avevo provato a elencare i dieci libri più importanti, o più belli, della mia vita. Li ripeto. L'ordine non è qualitativo ma cronologico:

  1. Il Mattino dei Maghi, di Louis Pawels e Jacques Bergier;
  2. Sandman, di Neil Gaiman (et al.);
  3. Il Cavaliere Inesistente, di Italo Calvino;
  4. Gli Invisibili, di Grant Morrison (et al.);
  5. Nove Racconti, di J.D. Salinger;
  6. Watchmen, di Alan Moore e Dave Gibbons;
  7. Finzioni, di J.L. Borges;
  8. Altre Inquisizioni, di J.L. Borges;
  9. La Saga di Terramare, di U.K. Le Guin;
  10. La Saga di Paperon de' Paperoni, di Don Rosa*.
Mi ero ripromesso di scrivere un articolo in cui spendere due parole su ognuno di questi titoli, e chiedere scusa per gli altri che avrebbero meritato di essere inclusi ma che, per una questione legata al sistema decimale, non avevo potuto menzionare (Nostra Signora di Parigi, I Reietti dell'Altro Pianeta, Il Pendolo di Foucalt, Cuori in Atlantide, L'Ultimo Elfo, Peter e Wendy, Promethea, All Star Superman...). Qualche giorno fa mi sono detto che non avevo le forze per farlo, ora come ora. Ad agosto ho lavorato sempre, dato che ho dovuto sostituire i colleghi in vacanza, e a settembre devo affrontare due esami: non il periodo ideale per una fatica come questa.
Ecco una cosa che invece ho la forza di fare coi libri. Negli ultimi vent'anni, diciamo da quando avevo otto anni, ho letto, e in misura minore riletto, una quantità incredibilmente alta di libri. In vent'anni si legge molto. Bene: mi sono accorto che, di questi libri, ho dimenticato molte cose splendide e importanti che davo per acquisite. Parte di questi libri non è più mia. Continuare a leggere nuovi libri (esclusi i testi universitari, beninteso) mi pare quindi un atto di vanità, quando ci sono tanti splendidi libri che dovrei rileggere. Se si abdica alla superbia di voler leggere tutto, in vent'anni si legge abbastanza per tutta una vita. Quindi per i prossimi mesi, una volta smantellati quei due o tre titoli urgenti che ho sottomano, non vedo la necessità di continuare questa avanzata.
Provo un brivido di piacere all'idea di tutti i volumi ritirati nella mia libreria, forse un po' polverosi, che aspettano quietamente di essere riletti. Borges, prima di tutti, poi Calvino, Russell, Morrison, Gaiman, Eliot, Sterne, forse Pavese, forse qualcun altro. Ci sarà tempo per indulgere in ogni edonismo.
La felicità è una biblioteca che ospita i nostri scrittori preferiti, e io ci sono appena entrato.


[PS: Il titolo Ultime note biografiche riguarda il fatto che, quest'estate, avevo detto che avrei parlato più diffusamente di me, trasformando il sito in una specie di blog personale. Ma l'estate è finita, e per un po' questo sarà il mio ultimo articolo così autobiografico ♥]


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*Un paio di errori: in effetti lessi Paperdinastia, una delle edizioni italiane della Saga, ben prima de Il Mattino dei Maghi. Allo stesso modo non sono affatto sicuro di aver letto Watchmen dopo Gli Invisibili.

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