Non sentitevi in colpa

Si era già parlato di questo argomento a queste coordinate, ma mi sembra giusto tornarci sopra. Per mandare un messaggio a tutti quelli che si sentono inadeguati a stare nel mondo della letteratura. Questo articolo nasce dal fatto che, spesso, quando si parla di autori essenziali, di quelli che apparterebbero al Canone Occidentale se il Canone Occidentale accettasse la Sci-Fi, ecchepperò a me proprio non piacciono; ecco, allora quando si parla di loro mi sento terribilmente in colpa.
Io vorrei essere un tipo cool. Uscire coi ragazzi più grandi, che magari hanno dieci o vent’anni più di me e leggono fantascienza dal mattino alla sera, e sentirmi uno di loro. Parlare da paro a paro coi veri custodi del Fantastico in Italia. Il problema però è che non mi piacciono alcuni autori che, guai a te! sarebbe come cercare di insegnare Lettere in un liceo senza apprezzare il Manzoni (per inciso, a me invece Manzoni piace). Da qui il senso di inadeguatezza, quando mi confronto con loro sui temi della fantascienza.
Ad esempio, a me Gene Wolfe non piace. Ѐ inutile provarci. E neanche Harlan Ellison. Per il fatto che non mi piacciono, naturalmente, non ho voluto leggere molto di loro, ma Wolfe mi pare che diventi spesso un involontario parodista del genere (ne parlavo giusto qui). Mi sembra anche che solo raramente riesca a trarre qualcosa di sincero dal suo materiale di partenza. Per quanto riguarda Ellison, invece, la sua prosa è così cacofonica, le sue trame così puerili e il suo modo di scrivere così disorganizzato, che non mi riesce proprio non dico di amarlo, ma neanche di apprezzarlo. E dire che sono entrambi autori fondamentali per alcuni dei miei autori fondamentali, ad esempio Neil Gaiman o Ursula Le Guin.
Ecco il fatto: non devo sentirmi in colpa perché non mi piace Wolfe, o Ellison, o Herbert (o Asimov, peste lo colga!). Mi piacciono Heinlein, Keyes, la già citata Le Guin, Simmons e tanti altri che ho recuperato da antologie, o attraverso romanzi brevi, e che sono il nerbo della letteratura Sci-Fi. Molte persone povere di spirito si fanno addirittura un vanto di non apprezzare Manzoni, o Pavese, o Eco: bene, io non mi faccio un vanto di non apprezzare Wolfe, ma lo accetto, perché evidentemente Wolfe non ha scritto per me. Non sono in grado di diventare un lettore modello per Wolfe. E questo vale anche per voi, per quegli autori cosiddetti canonici che proprio non fanno per voi. Non siete meno cool guys perché, a voi, Pentiti Arlecchino disse l’Uomo del Tic Toc sembra un racconto adolescenziale, e non un pezzo meritevole dello Hugo.
Oggi rivendichiamo il diritto ad avere gusti nostri, e a prescindere, ogni tanto, dai Grandi, in ogni campo della letteratura. E i medi alzati a chi pensa di saperla più lunga di noi.




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