Di catastrofi e doppi legami

Di doppio legame avevamo già parlato qui, e in relazione al dantesco Guido da Montefeltro, che, preso com'era tra due obblighi, quel che fa finisce sempre per far male. Oggi invece proviamo a parlarne in relazione alla matematica di René Thom, attraverso le parole di Jean-François Lyotard.

Bateson <3

Per spiegare cosa sia il doppio legame farò in fretta e citerò me stesso. Non perché io sia fonte autorevole, ma perché sono pigro e sappiamo che finirei lo stesso per ripetermi:
[...] Il costrutto fu formulato da Gregory Bateson, uno di quegli eroi del Gruppo di Palo Alto che hanno rivoluzionato le nostre idee su cosa sia e su come funzioni la comunicazione. Una situazione di doppio legame si ha quando, tra due interlocutori legati da una relazione affettiva importante, capita un'incongruenza tra messaggio veicolato dal verbale e messaggio veicolato dal non-verbale. L'esempio di Bateson - storico - è un bambino che cerca di abbracciare sua madre; la madre, avendolo visto, si irrigidisce tutta; il bambino si ritrae; al che la mamma lo riprende: "Non devi aver paura a esprimere i tuoi sentimenti".
Batespm suppone che la presenza di doppi legami sia quantitativamente rilevante nelle situazioni schizofrenogene; e, sebbene il ruolo di questa comunicazione disorganizzata sia stato ridimensionato nel corso degli anni, la sua validità è ancora forte.
Ora, in matematica esiste una teoria che sembra aver toccato, in certi punti, alcuni temi che il doppio legame ha toccato in psicologia. La Teoria delle Catastrofi di Thom, nelle parole che usa Lyotard per descrivercela, è questa:
Thom stabilisce il linguaggio matematico che consente di descrivere come in determinati fenomeni possano prodursi delle discontinuità dando luogo a forme inaspettate: tale linguaggio costituisce quella che si definisce la teoria delle catastrofi.
Consideriamo l'aggressività come variabile di stato in un cane; essa cresce in funzione diretta della sua rabbia, variabile di controllo. Supponendo che quest'ultima sia misurabile, arrivata ad una soglia, essa si traduce in attacco. La paura, seconda variabile di controllo, avrà l'effetto inverso: arrivata ad una soglia, si tradurrà in fuga. In assenza di rabbia e paura, la condotta del cane è neutra (picco della curva di Gauss). Ma se le due variabili crescono assieme, le due soglie saranno avvicinate contemporaneamente: la condotta del cane diviene imprevedibile, può passare bruscamente all'attacco alla fuga e viceversa. In questo caso il sistema è definito instabile: le variabili di controllo mutano secondo valori continui, quelle di stato secondo valori discontinui.
In queste condizioni, una minima variazione di una delle variabili può risultare in fortissime differenze nei risultati finali. Il cane, come Guido, come chi si trovasse in una situazione di doppio legame, si scopre preso tra due fuochi, il fare questo e il fare quello, e il comportamento che ne consegue è incoerente, come a dire estremo. Non invento nulla: già Lyotard aveva accennato al parallelo tra Thom e Bateson. Qui però notiamo che l'esempio che Lyotard fa del cane ricorda un po' certe descrizioni di bambini che hanno stabilito un attaccamento di tipo disorganizzato con l'adulto di riferimento.
L'attaccamento è un sistema di relazioni coi genitori che ha ampie ricadute sul comportamento del bambino e dell'adulto. Un bambino che corra verso il proprio genitore guardando da un'altra parte mostra un agire incoerente, e forse ha quello che si definisce uno stile di attaccamento disorganizzato (cioè, non è che lui abbia questo stile allo stesso modo in cui può avere gli occhi azzurri o il mento pronunciato, è col genitore che si è instaurato questo stile; prova ne è il fatto che, secondo gli studi, il bambino è spesso disorganizzato nei confronti di un genitore ma non dell'altro). Questo attaccamento si sviluppa a partire da un atteggiamento ambivalente del genitore nei confronti del bambino. Un genitore che dica "Ti voglio bene" con aria corrucciata, ad esempio(1), può essere causa di una disorganizzazione dello stile di attaccamento. Bambini con attaccamento disorganizzato, che può sfociare in turbe della psiche adulta (così come il doppio legame può creare situazioni schizofrenogene), si trovano spesso in situazioni comunicative di doppio legame classico: il genitore dice due cose antinomiche, e chi si è visto si è visto. L'attaccamento disorganizzato, quindi, lo possiamo chiamare anche "attaccamento da situazione instabile" o "catastrofica". Non so se esistano degli studi a più mani (studio in senso ampio, non come indagine sperimentale) che abbiano posto fianco a fianco matematici e psicologi e che abbiano indagato questo parallelismo, alla maniera - peraltro, credo, infruttuosa - di uno Jung e di un Pauli ai tempi del mito. Se esistono, mi piacerebbe molto leggerli; e, nel caso, completare questo articolo, che mi rendo conto essere carente di dati.

René Thom

______
(1) Non basta un episodio per stabilire un attaccamento disorganizzato: qui si esemplifica e si semplifica. Ci sono protocolli molto rigidi per valutare lo stile di attaccamento in bambini e adulti: due fra tutti, i più rilevanti, la Strange Situation e l'AAI.

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