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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Mamma RAI e la parità

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Ieri, domenica 30 ottobre 2016, la puntata di Uno mattina in famiglia si apriva con un servizio sulla preoccupante demascolinizzazione degli uomini italiani. Lo spunto per il servizio lo offriva  un articolo dell'Huffington Post. Nell'articolo appare un intervento molto intelligente della sessuologa e psicoterapeuta Maria Claudia Biscione  e, a seguito, un elenco di sei "mosse" per "gestire gli uomini che si comportano da donne" di Veronica Mazza, che invece non definirei affatto intelligente. Tra i consigli per le donne che non si accontentano di uomini demascolinizzati ci sono "non trasformatevi in un uomo: attente a sovrapporvi a quello che dovrebbe fare lui" e "ponete un limite al suo lato femminile". A me suona un po' come "l'uomo deve fare l'uomo e la donna deve fare la donna, la parità va bene fuori dal letto e i ruoli in una relazione devono rimanere stabili e ben chiari". Mi sbaglierò. Uno mattina in

C'è chi non vuole sentir parlare di femminicidio

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Nel grande mondo dei social, ormai, è qualche tempo che si discute sulla legittimità della parola "femminicidio". Del resto sui social siamo un po' tutti studiosi di linguistica. C'è ad esempio una corrente di pensiero che sostiene che "femminicidio" sia una parola priva di valore. Già la parola "omicidio", che deriva da "homo" nel senso di "umano" e non di "uomo maschio", conterrebbe in sé il significato di femminicidio, cioè di assassinio di donna. Alcuni affermano quindi che la parola "femminicidio" sia femminista (spregiativo), voluta dalle lobby femministe (sempre spregiativo) per sviare l'attenzione del pubblico verso il mondo circoscritto della violenza sulle donne. O qualcosa del genere. Fonte  Facebook Altri, un po' più sensatamente, sono preoccupati all'idea che usare una parola a parte, come dire laterale, possa far pensare a una differenza di gravità tra essa e un qualunque altr

Vivere (d)i libri (aprile 2016 - ottobre 2016)

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E rieccoci finalmente, Veri Credenti, con la rubrica Vivere (d)i libri (TM). Quella vera, mica i Cosa leggo questa settimana  che usavo per riempire il vuoto esistenziale. Sono mesi che ve la prometto, arriva, vi giuro che arriva, ma prima per una cosa (l'Esame di Stato) poi per un'altra (l'estate) ho continuato a rimandare. Be', adesso basta. Adesso torniamo a fare sul serio. Per l'occasione vi voglio proporre una rubrica tutta speciale: dedicata solo ai fumetti. LA GRANDIOSA DC COMICS - ALL’ORIGINE DEL SUPEREROE di AAVV. Come aveva già fatto lo scorso anno con la Marvel , nel 2016 la Comicon Edizioni ha dato alle stampe questa raccolta di articoli e tavole ispirata alla mostra del Salone Internazionale del Fumetto di Napoli . Il tema naturalmente è la DC , la Distinta Concorrenza della Marvel, una delle più grandi Case Editrici di fumetti al mondo. Il libro è ricco di curiosità, e le tavole, come già quelle della Marvel, da sole valgono il costo del

Genitori lettori

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Nella mia esperienza di accanito lettore, nonché di psicologo dello sviluppo, credo di aver individuato sette tipi diversi di genitori-lettori. Li si riconosce agevolmente, in base alla loro idea di quale sia il miglior libro per bambini del mondo. Scopriamoli uno per uno! IL NOSTALGICO Il nostalgico di solito bofonchia qualcosa come "Facciamogli leggere L'Isola del Tesoro di Stevenson . Perché? Be', perché è stato il primo romanzo che ho letto io quando ero ragazzo". Il ragionamento fila. L'ANACRONISTICO "Il miglior libro per ragazzi è Il Vento tra i Salici di Kenneth Graham . Dev'essere vero perché ho letto la recensione su questa edizione del Times del 1948". L'EX-SCOUT "Mio figlio a memoria deve sapere Il Libro della Giungla . Kipling bisogna mandarlo a memoria. Sennò schiaffi". (Un saluto a tutti i nostri affezionati lettori dell' AGESCI .) IL SADICO " La Collina dei Conigli  di Richard Adams è il più gran